SIGNORE COSA DOBBIAMO FARE ? … Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ce l’ha–

e chi ha da mangiare, faccia altrettanto

10Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». 11Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». 12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
15Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
18Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

MEDITAZIONE

Il Natale è ormai alle porte .. E’ Giovanni il Battista a guidarci in questa attesa, così come lui stesso ha preparato le folle ad attendere il Messia sul Giordano. “Preparate la via al Signore”.

Ed ecco spuntare tra la folla gente a sempre più numerosa che gli chiede “Che cosa dobbiamo fare ?”

Giovanni Battista ci dice cosa dobbiamo fare per vivere l’Avvento. Ci indica la strada della Gioia che consiste nell’amore al prossimo e nella fedeltà ai nostri doveri,

l’invito è quello di compiere opere buone, a vivere la carità che copre molti peccai. Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ce l’ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto. Le opere di bene fatte con cuore sincero e generoso, sono la premessa migliore per giungere alla fede, la forma di preparazione più efficace per giungere alla conversione . Appunto perchè convertirsi è distaccarsi dalle cose per attaccarsi a Dio.

Sarà opera di Dio, sarà l’essere immersi nella iniziativa salvifica di Dio che purifica con il fuoco e immette nel giro della intimità divina, dando appunto lo Spirito Santo che esalta ed invera la nostra fragile volontà di conversione ed al tempo stesso il perdono e la misericordia di Dio.

l’opera di Dio ha come risultato un giudizio , il far chiarezza fra bene e male.

Il Gesù che nasce a Natale è colui che ha dichiarato ” Io sono la via, la verità, la vita” San Paolo ci dice ” Il Signoer è vicino , perciò rallegrateci nel Signore. Non angustiatevi in nulla .

La gioia del cristiano è quella serenità interiore che deriva dalla fiducia in un Dio conosciuto e sentito come salvatore , fedele e misericordioso. Dio promette e mantiene. Dio si è impegnato in nostro favore e ci salva.

La gioia alla quale siamo chiamati consiste nel sintonizzare il nostro cuore alla gioia del Signore.

l’Avvento, scuola di gioia ce lo ricorda. Ripetiamoci sempre in queste settimane, diciamocelo in mezzo alle stanchezze, alle ansie, alle paure ; “Alleluia! Viene in mezzo a noi il Dio della Gioia.”.