In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Adorazione del 9 Giugno 2021- Don Marcelin
“Gettate il seme e non preoccupatevi: il seme da solo porterà frutto.”
Potrebbe sembrare la parabola del disimpegno. Ma siamo lontanissimi dalle interpretazioni di Dio. C’è sempre l’impegno di gettare il seme, cioè dell’annuncio, della testimonianza. Non è poco, Di più la parola ci chiede il massimo dell’impegno: quello di preoccuparci dell’autenticità evangelica, delle cose che annunciamo o testimoniamo con il nostro agire.
Se il seme è buono, se il nostro parlare ed il nostro agire sono davvero fedeli al Vangelo, se siamo capaci di giustizia vera, di amore autentico, non occasionale, emotivi o o interessato, ……… certamente porteranno frutto.
Tutto ciò che è evangelicamente autentico è destinato a crescere.
Se noi accettiamo questa parabola non avremo più giustificazioni né alibi al nostro disimpegno -.
Il Signore non ci chiede l’efficacia del nostro agire. Ci chiede soltanto l’autentica testimonianza di amore, un vero senso di giustizia, di solidarietà, di umanità. ..Non è mai inutile.
E’ una testimonianza di come il Vangelo posa cambiare la vita !
Questo è il vero, efficace annuncio che ogni credente può offrire al mondo . Questo è il senso della parabola.
Non dobbiamo preoccuparci quindi del successo, del prestigio, della potenza del Regno di Dio e della Chiesa, del piccolo numero dei praticanti ma solo dell’autenticità del nostro essere e del nostro agire cristiano.
Il Signore non ci chiede l’autenticità del nostro agire. Ci chiede soltanto un’autentica testimonianza di amore , un vero senso della giustizia, di solidarietà, di umanità.. Non è mai inutile.
E’ una testimonianza di come il Vangelo possa cambiarci la vita. I mezzi potenti non sono sempre, anzi quasi mai, a nostra disposizione, ma l’autenticità della nostra fede sì,
Questo ci chiede il Signore.